Lui & Lei
Una serie concatenata di orgasmi e sborrate
di Honeymark
19.05.2019 |
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"Le dita si insinuavano piano nel buco, indugiavano un po', si muovevano, poi uscivano..."
I racconti sui dildi mi hanno procurato un sacco di nuovi contatti. Ma uno in particolare mi ha regalato un’esperienza davvero imprevista e inaspettatamente eccitante.Questo racconto è stato scritto a due mani, da me e da una lettrice che si è divertita con me.
- Io non posso far parte dei tuoi racconti, – mi aveva scritto Viola in un commento.
- E perché? – Le chiesi con un messaggio.
- Perché le tue donne sono tutte bellissime, con un culo strepitoso e due tette da esibizione.
- Non ti sentirai mica brutta! – Risposi. – Nessuna donna è brutta.
- Sono… «Curvy».
- Alla buonora! – Esclamai. – Miss Italia ha stabilito anche una fascia apposta da dedicare alle donne con curve particolarmente procaci. A moltissimi uomini piacciono le donne con le curve esagerate. Che misura hai di tette?
- La sesta…
- Fantastico!
- Beh, me lo scrivi un racconto?
- Posso fare di più. – Risposi. – Cosa faresti se ti mettessi a disposizione il mio culo, un dildo animato, un cero da quattro, uno strap-on e una frusta?
Non l’avevo buttata lì a caso. I suoi commenti erano stati postati sotto i racconti in cui l’uomo era dominato da donne che amano i dildi.
Non rispose subito.
Ma poi arrivò un messaggio, particolarmente intrigante.
- Il cero è una tua prerogativa, – aveva scritto. – Per lo strap-on è prematuro, anche se non è detto che una volta non si possa provare... Ma non ora. Quindi restano il dildo animato e la frusta...
Mi aveva lasciato senza parole. Cosa c’è di meglio di una donna che confessa i suoi desideri segreti?
Stavo pensando a cosa rispondere, quando mi mandò un nuovo messaggio.
- La frusta, più che per infliggere dolore mi piace come strumento di potere, come fosse uno scettro...
Stavolta risposi.
- La frusta, meglio ancor il frustino da cavallo, è tecnicamente utile per un’altra cosa, – scrissi. – Quando hai inserito il dildo in un culo, devi dare una sferzata alla natica destra e una alla natica sinistra. Il quel modo il tuo schiavo, o la tua schiava, reagisce stringendo il culo, così il retto accoglie molto meglio il dildo infilato nel culo.
Non rispose subito neanche lei, ma la risposta che inviò andava benissimo.
- Portati l’occorrente. Domani sera alle 21. Questo è il mio indirizzo.
Mi aveva proprio preso alla sprovvista. Quello di cui avevamo parlato non era tra le mie massime aspirazioni, ma… Ma ho disdetto tutti gli appuntamenti della sera dopo, ho preparato la roba e l’indomani, puntuale alle 21, suonavo alla sua porta. Abitava in una provincia che confina con la mia.
La vidi per la prima volta quando aprì la porta. In effetti di curve era molto generosa e sono sicuro che più di un uomo avrebbe perso la testa per lei. Io, invece, con quello che ero venuto a fare… provai un certo senso di disagio.
- Seguimi, – ordinò, prendendo la mia borsa.
La seguii come un cagnolino. Mi aveva condotto direttamente in camera da letto.
- Non amo i preliminari. – Aveva precisato con durezza.
- Cosa… Cosa devo fare?
- Nudo, – ordinò, – Sul letto...
Lo indicò.
- Mettiti in ginocchio, gambe allargate col viso appoggiato sul cuscino. Voglio vedere il tuo buco del culo esposto e il cazzo a disposizione...
Non ero in grado di oppormi e iniziai a spogliarmi.
- Ora ti lascio così un po'... – Borbottò. – Poi torno, Sistemati,
Non so cosa fosse andata a fare, ma dopo un po’ ritornò da me.
Ero sempre sul letto in ginocchio con la testa sul cuscino e con le gambe larghe il più possibile, l'uccello a disposizione, in attesa che lei procedesse...
La sentii armeggiare con gli oggetti che le avevo portato.
Avvertii che si era spogliata, ma non mi fidai a girarmi per guardarla.
- Ora stai zitto. – Mi ordinò.
Salì sul letto, dietro di me. Mi allargò di più le ginocchia, che erano già al massimo. Risalì l’interno delle cosce e arrivò alle palle, poi passò al culo. Cominciò ad accarezzarlo, palpò le natiche, quindi con un dito cominciò a seguire la fessura. Fece pressione sul buco del culo, accarezzò nuovamente le palle e lisciò gli inguini.
Abbassò il torace per sfiorarmi con le sue tette monumentali, poi si mise al lavoro.
Devo confessare che stare in quella posizione mi faceva desiderare di essere inculato. Poteva farmi quello che voleva. Poteva farlo a me che sono un dominante…
Prese dell'olio e lo fece sgocciolare partendo dall’osso sacro. Da lì lo fece c olare lungo la fessura fra le chiappe e poi, aiutandosi con la mani, fin sulle palle e poi lungo il cazzo...
Lo apprezzai.
E poi piano, molto lentamente, iniziò ad accarezzarmi... dai fianchi agli inguini, all’uccello fino alla cappella.... Movimenti lenti, intimi, delicati ma decisi. Sapeva quello che voleva. Non erano preliminari, ma premonizioni.
Indugiò sul buco del culo, accarezzandolo con maggiore dedizione, per poi iniziare a violarlo. Le dita si insinuavano piano nel buco, indugiavano un po', si muovevano, poi uscivano. E continuava ad accarezzare con la mano libera...
A quel punto ero suo del tutto. Poteva fare di me quello che voleva: questo è il potere di chi può disporre di un buco del culo.
La sentii armeggiare e dopo un po’ mi accorsi che aveva appoggiato il dildo al buco del culo.
- Sììì! Sììì! – Gridai silenzioso dentro di me.
Fece pressione con il dildo animato al buco che aveva ben lubrificato... Spinse un po'...
Me lo allargava poco alla volta... Dentro fuori dentro fuori... Con esperienza.
Poi, con un movimento deciso, lo ficcò dentro del tutto.
Come colto alla sprovvista, provai ad allargare di più le gambe, ma erano divaricate già al massimo.
Diedi un colpetto con la gamba destra e poi un altro con quella sinistra. Riflessi condizionati.
Mai provai cosa più bella! Mi aveva impalato!
Sciaaack! - Sciaaack!
Mi aveva dato due colpetti di frusta sulle chiappe, non me lo aspettavo.
- Ricordo l’insegnamento del mio maestro, – disse. – La frusta, o meglio il frustino da cavallo come questo, è utile usarlo quando hai inserito un dildo nel culo. Un colpetto alla natica destra e uno a quella sinistra fanno sì che il sottoposto stringa il culo e faccia così alloggiare meglio il dildo nel retto.
Avevo ragione: adesso lo indossavo in maniera calzante,
Quando sentì che ero comodo e rilassato, riprese il massaggio... Prese le palle in mano e iniziò a «impastarle» con delicatezza...
Poi passò al cazzo.... Strinse la base, poi scivolò su tutta l'asta fino alla cappella... Il tutto molto lentamente ma con decisione... Bravissima.
- Sento che ti stai godendo a pieno i miei movimenti, – Commentò – Quindi aziono il dildo.... Voglio che ti senti massaggiato e masturbato dentro e fuori...
Quando azionò il dildo ebbi un sussulto....
- Ecco, – riprese a descrivere. – Il cazzo ha uno spasmo nelle mie mani.... Poi lo sento più duro, più grosso... Affamato... E sapere che sono io a provocare questo mi eccita da morire.... Voglio che tu sappia l'effetto che mi fa averti per me, a mia disposizione...
La lasciai fare e parlare.
- Scivolo sotto di te... – continuò con la lucidità di un cronista. – Cerco di non lasciare mai il cazzo con le mani... La mia figa al posto del cuscino, il tuo viso lì... Ad esplorarmi, con gli occhi, con la bocca, con il naso....
Una lentezza folgorante… Mai trovato in una situazione così. Poteva durare tutta la vita.
Le sue mani sempre ad accarezzare e massaggiare il cazzo, le palle...
- Non è tua abitudine fare le cose con questa lentezza... – aggiunse. Con questa calma... Ma il sesso fatto così va consumato a freddo.
Cliccò il vibratore animato che mi aveva messo nel culo.
Mi sentii fremere dentro di me.
- Ora obbedisci. – Mi ordinò. – Fai tutto quello che ti dico.
Non occorreva che lo dicesse. Mi accorsi che ero sui da quando mi aveva fatto entrare in casa.
- Il dildo vibra dentro di te, – disse, con supremazia. – Lo aziono con una cadenza ritmica e tu con la stessa cadenza ti impossessi del mio clitoride, lo succhi, insinui dentro la lingua...
Mi portai al suo clitoride e, con la ritmica del vibratore interno, iniziai a lavorarla di lingua. Era come se si stesse masturbando per interposta persona. Io ero l’oggetto nelle sue mani.
I movimenti cominciarono ad essere un po' più veloci, i movimenti lenti lasciarono il posto all'eccitazione che esige soddisfazione...
Si gira, vuole sentire il mio cazzo dentro di se....
- Ora sono io al tuo posto – sussurra – e tu mi scopi da dietro mentre stringi le mie grosse tette fra le mani.
Ma riprese subito il comando.
- Tu scopi me e io ti scopo il culo col dildo...
Smisi di esprimere la mia volontà e lasciai che fosse lei a comandarmelo. Io lasciavo che fosse lei a scoparsi col mio cazzo tramite il telecomando che azionava il dildo. Il crescendo era come il bolero di Ravel.
- Siamo quasi al limite, – mi avvisò. – Ora togli il cazzo dalla figa e inculami, deciso e rapido...
Obbedisco. Il cazzo lubrificato scivola dentro senza fatica, come coltello caldo nel burro.
Pochi colpi e lei viene. E io subito dopo sborro dentro il suo culo, mentre il dildo spruzza dentro il mio...
Una serie concatenata di orgasmi e sborrate... Difficile stabilire da dove nascano e da chi... Difficile. Solo puro e semplice piacere....
Fine.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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